Foto di scena: Il Bugiardo di Carlo Goldoni, Accademia dei Folli, presso il Teatro LItta di Milano

Foto di scena: Il Bugiardo di Carlo Goldoni, Accademia dei Folli, presso il Teatro LItta di Milano
Foto di scena © Accademia dei Folli

Commedia rappresentata per la prima volta a Mantova nel 1750 e ispirata alla Verdad sospechosa dello spagnolo Juan Ruiz de Alarcón, Il Bugiardo è certamente, tra le opere goldoniane, quella che più di altre sottolinea le ipocrisie e le maschere delle convenzioni sociali di una modernità negativamente evergreen. La vicenda di  Lelio Bisognosi, figlio del mercante Pantalone, tornato a Venezia dopo una lunga residenza a Napoli, è in fondo la storia di un disadattato che cerca la gloria e l’amore creando “spiritose invenzioni” che possano porlo al di sopra della propria condizione economica e sociale. Dopo aver assistito con il servo Arlecchino a una serenata del timido Florindo a Rosaura e Beatrice, figlie del dottor Balanzone, senza peraltro rivelarsi e dichiarare il suo amore per la prima delle due sorelle, della quale è segretamente innamorato, Lelio se ne attribuisce il giorno successivo la paternità, mantenendosi evasivo verso quale delle due ragazze fosse indirizzata. Da qui partono una serie di bugie del ragazzo, dall’attribuzione di titoli nobiliari fittizi a una millantata amicizia con il padre delle due sorelle, nonché una storia di matrimonio e figli raccontata al padre e da cui non riesce più a venirne a capo, fandonie che a un certo punto si fanno insostenibili e creano il definitivo collasso della credibilità di Lelio. Ripudiato dallo stesso Pantalone, il giovane subisce le ire di Balanzone, di Beatrice, che aveva addirittura rotto per lui il fidanzamento con Ottavio, di Rosaura a cui finalmente si rivela Florindo, e non gli resta che piangere su se stesso per le proprie colpe, mentre si ricompongono attorno a lui le coppie ritrovate. Una commedia che offre, grazie soprattutto alla presenza di Arlecchino e Colombina, numerosi spunti comici, ma nel contempo è in grado di infondere il riso amaro di situazioni grottesche generate dalla macchina perversa dell’apparenza. L’Accademia dei Folli, nata a Torino nel 1997 dall’incontro di alcuni giovani attori diplomatisi alla Scuola del Teatro Stabile, diretta da Luca Ronconi, con alcuni musicisti provenienti dal Conservatorio e dal Centro Jazz della metropoli piemontese, riesce con cinque attori a interpretare i quattordici personaggi della commedia originaria, con l’ausilio di percorsi canori e musicali blues firmati dallo stesso regista Carlo Roncaglia, e alcune contaminazioni sceniche paradossali, come l’utilizzo del telefono e un mix di costumi che oscillano tra il contemporaneo, gli anni venti e il XVIII secolo, riuscendo in tal modo a enfatizzare ulteriormente la straordinaria attualità del testo. Uno spettacolo gustoso, con una scenografia essenziale costituita da una serie di siparietti con ricami in stile tardo barocco che sembra pennellata ad hoc sul palco del Litta di Milano, e dove il divertimento si accompagna ai richiami della solitudine, quale conseguenza di un’estromissione sociale che affonda ancora le sue radici nel presente.


Giudizio: ***

 

Produzione Litta_Produzioni / Accademia dei Folli

Il Bugiardo di Carlo Goldoni
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Carlo Roncaglia, Emiliano Poddi

Con Enrico Dusio, Elena Ferrari, Elisa Galvagno, Gianluca Gambino, Raffaele Musella
Regia di
Carlo Roncaglia

Musiche originali: Carlo Roncaglia
Scene e costumi: Bettina Colombo
Luci: Fulvio Melli
Sonorizzazione: Donato Merz Terrameo
Organizzazione: Valentina Pollani

Milano, Sala Teatro Litta, C.so Magenta 24
Dal 12 al 21 novembre e dal 26 novembre al 1° dicembre 2013
www.teatrolitta.it