Foto: locandina mostra "L'artista come sciamano" dedicata a Wassily Kandinsky presso l'Arca di Vercelli fino al 6 luglio 2014
Foto: locandina mostra "L'artista come sciamano" dedicata a Wassily Kandinsky presso l'Arca di Vercelli fino al 6 luglio 2014
Foto: locandina mostra © Mostra Kandisky © Wassily Kandinsky by SIAE 2014

Fino al 6 luglio 2014, Arca di Vercelli, il sofisticato spazio espositivo realizzato dentro la trecentesca chiesa di S. Marco la cui programmazione da anni si concentra sui protagonisti dell’arte del XX secolo, ospita ora una nuova grande e raffinata esposizione dal titolo “L’artista come sciamano”, I capolavori di Wassily Kandinsky, realizzata con un nucleo straordinario di opere, per svelare il percorso che diede vita alla nascita dell’astrazione.
Dopo il ciclo, durato cinque anni e realizzato in collaborazione con la Fondazione Guggenheim, che ha visto approdare a Vercelli i maestri delle avanguardie europee e americane collezionati da Peggy Guggenheim, Arca apre le sue porte all’altra parte della storia artistica del Novecento, in collaborazione con il Museo Nazionale di San Pietroburgo, la più vasta raccolta al mondo dedicata all’arte russa, che lo stesso padre dell’astrattismo contribuì a formare negli anni successivi alla rivoluzione.
La prima mostra, curata da Eugenia Petrova, direttrice aggiunta del Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, su un progetto ideato in collaborazione con Francesco Paolo Campione (Direttore del Museo delle Culture di Lugano) e Claudia Beltramo Ceppi Zevi, promossa dalla Città di Vercelli, organizzata da Giunti Arte mostre musei col patrocinio della Regione Piemonte, il contributo di diverse istituzioni e aziende, fra le quali la Provincia di Vercelli, Biverbanca e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli. è dedicata a Wassily Kandinsky, l’artista che più di ogni altro fu la cerniera fra occidente e oriente.
La rassegna si sviluppa intorno a ventidue capolavori del padre dell’astrattismo, provenienti da otto musei russi, accompagnati da selezionatissimi dipinti di maestri dell’avanguardia russa e da uno straordinario nucleo di oggetti rituali delle tradizioni polari e sciamaniche, appartenenti alla Fondazione Sergio Poggianella, che custodisce una delle raccolte più ricche sull’argomento, praticate nelle lontane e sterminate regioni siberiane, da cui Kandinsky trasse profonde ispirazioni durante i suoi anni giovanili di studi etnoantropologici, e che contribuirono, insieme alle tradizioni contadine russe allo sviluppo del suo percorso intellettuale verso l’astrazione come forma della spiritualità.
I lavori presentati a Vercelli appartengono prevalentemente agli anni che Kandinsky trascorse fra Monaco e la Russia, tra il 1901 e il 1922, anno in cui fu costretto ad abbandonare per sempre la Russia sovietica, che pure aveva sostenuto nei primi anni della rivoluzione, per accettare l’incarico offertogli da Walter Gropius di dividere con Paul Klee l’insegnamento al Bauhaus.
È il momento in cui l’artista giunse alla convinzione che, per trasporre sulla tela sentimenti e pensieri non fosse necessario raffigurare oggetti, paesaggi, i volti della vita quotidiana , ma che, tramite il colore, la forma, la loro combinazione ed il ritmo della composizione, fosse possibile esprimere gli stati d’animo e le emozioni provocati sia dal mondo esterno che dai moti profondi dello spirito umano. Il lungo e profondo viaggio che condusse Kandinsky all’astrazione, era cominciato negli anni della sua formazione universitaria, quando i suoi studi di legge lo avevano portato ad analizzare i fondamenti del diritto nelle tradizioni delle sterminate campagne della Russia, fra le lontane popolazioni della Vologda, in Siberia, dove da etnologo approfondì la vita, gli usi e l’economia dei sirieni, una piccola etnia cui dedicò alcuni articoli scientifici, incontrando anche le pratiche popolari derivanti dalle antiche ritualità sciamaniche, dalla cui profonda spiritualità fu fortemente colpito.
Molti elementi che si ritrovano nella sua opera richiamano quella esperienza, dalla figura del cavallo e del cavaliere, al tamburo rituale, alle figure simboliche di animali. La formazione del giovane Kandinsky crebbe all’interno di una impetuosa corrente culturale sviluppatasi in Russia per tutto l’800, seguita all’invasione napoleonica e alla conseguente distruzione di Mosca, volta a ricercare nella cultura primitiva e folclorica del mondo contadino, le radici di un’originaria e intatta civiltà russa. Di questo universo favoloso ed esoterico, contrapposto al razionalismo dell’occidente europeo, facevano parte le favole e le canzoni popolari trasmesse oralmente fin dal Medioevo e riprese poi in letteratura da Pushkin e Dostoevskji e in musica da Rimsky Korsakov, prima, e poi dagli altri compositori russi di inizio ‘900, da Mussorsgky a Skriabin a Stravinsky. Nella fusione delle sue esperienze di studio e del clima culturale russo nasce lo Spirituale nell’arte e il pensiero che farà di lui il massimo teorico dell’arte del ‘900, l’inventore dell’astrazione, e uno dei più grandi maestri di tutta l’arte del ‘900.
Il percorso espositivo all’Arca di Vercelli conduce lungo questo percorso con molti dei suoi capolavori sommi, accompagnati da rari oggetti appartenenti alla tradizione dello sciamanesimo, dai suoi primi dipinti nati in atmosfera simbolista, alle opere del periodo di Murnau, fino alle grandi tele dei pochi anni in cui Kandinsky divenne il punto di unione fra le avanguardie occidentali, raccolte intorno a “Der Blaue Reiter”, ed i maggiori protagonisti dell’avanguardia russa per arrivare alle opere del periodo finale della sua permanenza in Russia, che lo vide impegnato, come commissario per le arti del governo post rivoluzionario prima che il dissenso con le forme del potere sovietico non lo conducesse ad accettare un esilio definitivo.
Il Catalogo della mostra è pubblicato da GAmm Giunti, e contiene, insieme ai saggi di Eugenia Petrova e Francesco Paolo Campione, la prima traduzione italiana dello studio pubblicato proprio da Kandinsky sui popoli siberiani.

Wassily Kandinsky, L’artista come sciamano
Arca di Vercelli – Chiesa di San Marco – piazza San Marco 1
Fino al 6 luglio 2014

Orari: Tutti i giorni 10-20. La biglietteria chiude un’ora prima
Ingresso:
Biglietti individuali:Biglietto intero comprensivo di audioguida € 10
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(visitatori fino a 18 anni e oltre 65 anni, portatori di handicap, possessori Giunti Card, correntisti BiVer Banca possessori di bancomat, convenzioni)
Ingresso gratuito (€ 1 con audioguida) Bambini fino a 10 anni accompagnati da familiari, un accompagnatore per ogni gruppo, due accompagnatori per ogni gruppo scolastico, un accompagnatore per ogni disabile che presenti necessità, giornalisti iscritti all’albo, tesserati ICOM.
Diritto di prevendita € 1,50
Biglietti scuole – Biglietto ridotto scuole € 4, con prenotazione obbligatoria
Diritto di prenotazione € 1 – Due ingressi omaggio per insegnanti
Visite guidate (solo su prenotazione) € 55
Biglietti gruppi
Ridotto gruppi € 7, min. 10 max. 25 persone con ingresso omaggio per il capogruppo, prenotazione obbligatoria
obbligo delle radiocuffie il sabato e domenica per i gruppi al costo di € 1 a persona – Diritto di prenotazione obbligatoria € 25,00
Visite guidate (solo su prenotazione) € 90,00
Visite guidate in lingua inglese (solo su prenotazione) € 100,00
Catalogo: GAmm Giunti (pp. 160; € 28 in mostra; € 32 in libreria)
Informazioni: Tel. 0161.040035. (Call center attivo dal lunedì al venerdì 8.30-18.00 e il sabato 9-18.
www.mostrakandinsky.it