Foto: Vincenzo Nibali in maglia rosa dopo l’undicesima tappaE’ stato un Giro decisamente freddo, quello di quest’anno, ma non privo di emozioni, se ci passate la battuta. Poiché sono state proprio le avverse condizioni climatiche a renderlo epico, grazie soprattutto alle memorabili imprese di Vincenzo Nibali, il vincitore di questa edizione. Il corridore della Astana è stato il primo siciliano a vincere il Giro, ma segnali importanti erano già arrivati dal messinese nelle grandi corse a tappe coi piazzamenti al Tour de France ed un’importante vittoria alla Vuelta di Spagna. Ma a nostro modesto avviso in questa occasione si è visto in assoluto il miglior Nibali, capace non solo di vincere due tappe importanti e decisive come la cronoscalata di Polsa sotto la pioggia e quella delle Tre Cime di Lavaredo sotto una bufera di neve; ma autore di una prova generale da autentico fuoriclasse, mai in difficoltà, e protagonista sempre. Come l’arrivo in coabitazione con il lombardo Santambrogio al Jafferau, a cui ha comunque lasciato la tappa. “E’ un’emozione unica – ha raccontato “lo squalo dello Stretto” – all’arrivo finale di Brescia (fonte: Raisport). La stessa che abbiamo vissuto noi nel seguirlo.

Oltre al suddetto Santambrogio, nono all’arrivo finale, si sono messi in evidenza altri giovani azzurri, come il ritrovato Visconti, capace di due vittorie di tappa in solitaria (sul Galibier e a Vicenza), nonostante l’odiato gelo e la pioggia. They are taken because their benefits are more than the order cheap viagra deeprootsmag.org risks involved. The pills increase confidence during get viagra overnight an intimacy with your wife. Al the details information cheapest online viagra you will get from any local drug store nearby you even without a prescription. Potent herbs in this herbal pill increase secretion of testosterone and purchase cialis boost blood flow into the penis by triggering vasodilation. Ma bravi anche i vari Battaglin, Aru e Pirazzi, quest’ultimo vincitore della maglia azzurra di miglior scalatore. Sentiremo ancora parlare di questi ragazzi.

Il primo degli sconfitti è stato Michele Scarponi, che un Giro in passato l’ha vinto, ma che qui è rimasto fuori dal podio per soli cinquantasei secondi. Ma vogliamo comunque assegnargli la maglia del più spiritoso, come quando ai microfoni Rai racconta: “Peccato, uno con il mio cognome con la neve sarebbe dovuto andar meglio”. Ed hanno dovuto subire sconfitte ancora più cocenti il favorito della vigilia Bradley Wiggins e il vincitore della precedente edizione Ryder Hesjedal, entrambi sconfitti dal meteo e dalle non brillantissime condizioni fisiche, ed entrambi costretti al ritiro.

Ma più di ogni altro ha deluso tutti l’abruzzese Danilo Di Luca, pizzicato per la terza volta in carriera come positivo ad un controllo anti-doping, ed estromesso dalla corsa. Il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco non gliele ha certo mandate a dire: “ Contro la stupidità recidiva siamo disarmati” – il laconico commento (fonte: ciclonews.it).

Davvero un peccato questa macchia, se venisse confermata dalle controanalisi. Noi ci ostiniamo ancora a sognare un ciclismo pulito e genuino, come peraltro le migliaia e migliaia di persone assiepate lungo le strade del Giro, incuranti di freddo e pioggia.