Foto: Padiglione Zero, Expo Milano 2015
Foto: Padiglione Zero, Expo Milano 2015
Foto: Padiglione Zero © Expo Milano 2015

“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Il leitmotiv di Expo Milano 2015 nel padiglione della biodiversità universale

Il Padiglione Zero è l’inizio di tutte le storie. Le pratiche e gli stili di vita costituiscono un patrimonio di valori inestimabili per l’umanità, acquisite nei millenni, e sono il risultato di costanti sinergie tra diverse culture e conoscenze. “Memoria e condivisione del sapere” è l’incipit che apre questo stand di Expo Milano 2015 dedicato al tema dello sviluppo, nel segno di una biodiversità racchiusa per l’80% nei territori delle popolazioni indigene del pianeta. Etnie che rappresentano solo per il 5% della popolazione mondiale, ma esprimono 4.000 dei più di 7.000 idiomi presenti sulla Terra e sono tenutarie di una grande capacità di adattamento, nonché delle necessarie competenze di trattamento delle naturali risorse genetiche.

Foto: l’Archivio del Mondo, Padiglione Zero, Expo Milano 2015
Foto: l’Archivio del Mondo © Expo Milano 2015

L’archivio del mondo

Giulio Camillo, detto Delminio, fu un umanista vissuto a cavallo tra XV e XVI secolo. Egli vagheggiò un grande progetto utopistico, quello di edificare il Teatro della Memoria o della Sapienza: un edificio ligneo, secondo il modello vitruviano, destinato a contenere tutto lo scibile umano attraverso un sistema mnemonico di immagini. Questo progetto mai realizzato, precursore delle moderne enciclopedie, ha ispirato l’archivio del mondo dentro il Padiglione Zero, una vera e propria biblioteca nei cui cassetti di legno, anziché i libri, sono riposti tutti i loci della conoscenza multisensoriale dell’uomo.

Capire i rituali dell’alimentazione e conoscere ciò di cui si è cibato l’uomo fino ad oggi, legandolo ai territori e la loro trasformazione naturale, è la base di partenza per qualsiasi progetto del futuro. Come sottolineato lungo il percorso dentro il padiglione, qualsiasi territorio ha il suo genius loci, frutto dell’interazione tra l’uomo, le sue abitudini, la sua cultura e l’ambiente in cui vive. L’esistenza stessa di un territorio è data da questo profondo rispetto della sua natura, nesso necessario per uno sviluppo armonico delle attività e produzioni umane.

Foto: Short Food Movie, Padiglione Zero
Foto: Short Food Movie © Punto e Linea Magazine

Short Food Movie

Dopo il cortometraggio  Pastorale cilentana di Mario Martone, proiettato sul Digital Wall nella seconda sala del Padiglione, è possibile osservare la video installazione di Short Food Movie, un mosaico di 600 metri quadri in cui sono proiettati più di 800 video provenienti da oltre 60 paesi sui temi dell’Esposizione Universale. I lavori, girati da videoamatori e da professionisti, hanno la caratteristica di una breve durata, dai 30 ai 60 secondi, e costituiscono una testimonianza sulle molteplici esperienze nel globo in merito al cibo e la vita. Il progetto, promosso da Fondazione Cinema per Roma e Centro Sperimentale di Cinematografia, intende essere una piattaforma sul passato e presente dell’uomo, sottolineando il motivo conduttore di Expo 2015 “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”.

I video vincitori sono stati scelti da una giuria presieduta dal regista e sceneggiatore turco naturalizzato italiano Ferzan Özpetek, e corrispondono a otto categorie tematiche: cibo e natura, cibo e vita, cibo e sostenibilità, cibo e cultura, cibo e produzione, cibo e persone, food & wellness e Sfida Fame Zero.
Quest’ultima categoria, importantissima per un’etica sul cibo, è stata realizzata in collaborazione con le Nazioni Unite e consegue gli obiettivi legati al programma per l’eliminazione della fame nel mondo.
Per saperne di più: www.shortfoodmovie.expo2015.org

Foto: Il paradosso dello spreco, Padiglione Zero
Foto: Il paradosso dello spreco © Punto e Linea Magazine

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Dalla cultura della conservazione al paradosso dello spreco

Progettato da Michele De Lucchi e curato da Davide Rampello, il Padiglione Zero vuole ripercorrere una visione agostiniana del mondo, in cui passato, presente e futuro coesistono nell’animo dell’uomo. Se il passato è la memoria, il presente l’osservazione costante e il futuro l’aspettativa di ciò che può avvenire in coerenza con passato e presente. Il Padiglione, non a caso, oltre all’archivio dell’umanità presenta una disamina dello sviluppo dalla cultura della conservazione al paradosso dello spreco.

Il monito contenuto in quest’ultimo allestimento è dato dal fatto che i disastri ambientali non sono sempre attribuibili a cause naturali, ma all’intervento dell’uomo che può alterare i processi calamitosi con i suoi comportamenti irresponsabili, per cui si rende necessario un equilibrio tra consumo e sfruttamento delle risorse.

Un’altra sezione del padiglione recita infatti “Zero perdite, zero sprechi”. Se nei paesi industrializzati ci si trova essenzialmente di fronte al problema dello spreco di cibo, nei paesi in via di sviluppo è preminente la perdita dovuta a molteplici fattori, dalle avversità climatiche all’inadeguatezza dei metodi di conservazione e di trasporto. Ecco di nuovo l’obiettivo ONU Sfida Fame Zero, dove alla riduzione dello spreco vanno perseguiti i progetti che rendano più efficienti i meccanismi di regolamentazione delle filiere alimentari. Una sfida del futuro che rappresenta uno dei bastioni dell’Esposizione Universale in relazione allo sviluppo compatibile.

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INFO: www.expo2015.org
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