Tra le opere di Pirandello, Enrico IV possiede già un’ambiguità di fondo nel titolo. Si tratta di Enrico IV, Re di Francia del XVI secolo, o dell’imperatore che, per poter far revocare la scomunica di papa Gregorio VII, si umiliò inginocchiandosi nel gennaio 1077 per tre giorni e tre notti sotto una bufera di neve davanti al castello di Matilda di Canossa? La drammaturgia di Pirandello ci porta al secondo soggetto, interpretato per gioco a una festa da un nobile del ‘900, mascherata alla quale partecipano la sua amata Matilde Spina e il rivale in amore Belcredi. Quest’ultimo disarciona il nobile da cavallo che, dopo la caduta, a causa di un brutto colpo alla testa, crede davvero di essere Enrico IV, e per 12 anni viene assecondato dal nipote che lo assiste. Quando poi torna in sé e capisce l’inganno di Belcredi, che nel frattempo aveva sposato Matilde, continua a fingersi pazzo e a immedesimarsi nel ruolo dell’imperatore per sfuggire alla dolorosa realtà. Dopo 20 anni, su suggerimento dello psichiatra, il nipote, credendo ovviamente alla pazzia dello zio, organizza una festa in maschera simile a quella che aveva causato il trauma, nella speranza di farlo rinsavire stimolando i suoi ricordi con una seconda caduta da cavallo. Al posto di Matilde c’è però la figlia, del tutto simile alla madre, insieme al padre Belcredi. Fin qui, il testo di Pirandello. Nella versione di Alberto Oliva appare un’interpretazione speculare della vicenda. Le situazioni sono descritte con l’occhio del finto Enrico IV, il quale, pur rivelandosi rinsavito, vede gli astanti intorno a sé quali maschere senza una vera identità e, di fatto, si comporta come se vivesse veramente in un suo mondo avulso dalla realtà. In scena gli attori appaiono quindi con il vero volto quando interloquiscono fra di loro e con la maschera in presenza del nobile ritenuto folle. Grazie a una imponente scenografia in cui, dietro le immagini di Matilde e dell’imperatore, una serie di passaggi e porte girevoli garantiscono un dentro/fuori scena, viene tracciato il confine tra il mondo veramente folle di un nobile, che si crede sano di mente, mentre finge di essere Enrico IV, e l’altro teoricamente normale, dove il nobile viene ritenuto pazzo da soggetti che potrebbero essere invece a loro volta maschere e, quindi, personaggi finti di una società ormai estinta. Il coup de théâtre pirandelliano del finale può venire a questo punto stravolto, o meglio, affrontato diversamente, da un’altra prospettiva. Colui che scorge attorno a sé un mondo di maschere senz’anima si crede in effetti un puparo che muove le proprie marionette, e quando vuole eliminare una di esse è sufficiente che le strappi la maschera, poiché sotto non vi è alcun volto che ne permetta l’esistenza. Uno spettacolo interessante, che vede un valido Mino Manni, nei panni del protagonista, alternare momenti di follia a quelli di una presunta lucidità. Una scelta registica coraggiosa, che riesce a suscitare un dubbio sulla capacità di discernimento dell’uomo: la normalità è un dato oggettivo o solo un relativo punto di vista?
Giudizio: ***
Litta_Produzioni / Il Contato – Teatro Giacosa di Ivrea
Enrico IV di Luigi Pirandello
prima nazionale
Con Mino Manni, Davide Lorenzo Palla, Giancarlo Latina, Daniele Nuotolo, Sonia Burgarello
Amongst the entire pills worldwide we find generic cialis viagra the best. Men with Check Prices buy viagra in uk low testosterone may experience a sudden drastic drop in blood pressure, fatigue, abdominal pain etc. There might be an adequate amount of blood flow to the penile area and causing the organ to erect. generic levitra online or vardenafil works as a selective inhibitor of cyclic guanosine monophosphate (cGMP)-specific phosphodiesterase type 5 (PDE5) inhibitor, used to treat erectile dysfunction in men (impotence). Whole wheat contains Vitamin-E in high concentration in smooth muscle cell linings of the blood vessels clog due to http://icks.org/viagra-8434 viagra 50 mg deposition of fatty material. Regia di Alberto Oliva
Aiuto regia: Anna Carollo
Assistente alla regia: Sara Quadri
Disegno luci: Fulvio Melli
Scene: Alessandro Chiti
Costumi: Marco Ferrara
Foto di scena e immagini scenografia: Valentina Bianchi
Musiche originali: Bruno Coli
Milano, Sala Teatro Litta, C.so Magenta 24
Dal 21 gennaio al 16 febbraio 2014
www.teatrolitta.it