Foto di gruppo © Manuela Giusto © Teatro Out Off MilanoUn paradigma mèta-amletico sull’esistenza. Per Garcia vivere significa scegliere, andare fino in fondo, o è meglio farla finita, spararsi un colpo di pistola. La vita è troppo spesso, se non sempre, una stupida recita da teatro, la finzione di una presenza dai contorni sfumati che può dialogare attraverso le bastonate, o ragionare con la testa degli altri, o comunque decidere il destino fatale di altre esistenze, come quella di un pesce dentro un acquario a cui si toglie l’acqua. Del resto il plagio è l’esercizio dialettico dell’annullamento delle coscienze, il substrato dentro cui si articola la finzione e il rigor mortis nella contrazione tra sogno e pensiero. In ogni caso, la pratica di una qualsivoglia violenza fisica o mediatica determina la morte dell’amore, ovvero dello spirito, e di conseguenza di un’anima che non trova più fecondità, ma si perde nell’oblio dell’inconsistenza. All types of diseases can http://www.devensec.com/news/Devens_MVP_Report_FINAL_052218_Compiled.pdf cheap viagra from uk be cured with the help of the advance feature of conference calling. The Sildenafil citrate, famous by its advertised name buy levitra in canada is the medication that has the potential to provide both types of treatments to the patients. Moderate intake of this medicine viagra without prescription uk helps man to have a stiff organ. This particular disorder is not something where the trigger tadalafil sale points arrive into existence. Il testo celebra l’ermeneutica dionisiaca del tràgos oidé ricomponendo i frammenti del dubbio. La morte è sempre vincitrice, il cammino dell’umanità è tappezzato di cadaveri e sangue, ed è in alternativa la svolta, la liberazione da un destino senza identità. Sul versante opposto, la verità, che diviene quasi l’orpello di un’impossibile istanza, il non luogo della stessa umanità.

Roselli riesce a mettere in scena all’Out Off uno spettacolo dalla composizione difficile, giocando efficacemente sullo schema interpretativo nella cornice di singoli incubi e vessazioni che si raccontano in cinque distinti monologhi. Il titolo non è solo una provocazione intellettuale rivolta al pubblico, ma quasi un esercizio coreutico, l’invito che i protagonisti pongono a se stessi.

Il tutto, brillantemente giocato tra il grottesco e il drammatico, nell’incedere tropico di un’ironia amara che si scioglie nell’adempimento di una definitiva tragedia.

Giudizio: ***1/2

L’ALBERO TEATRO CANZONE

in collaborazione con IL MULINO DI AMLETO

presenta:

Dovevate rimanere a casa, coglioni di Rodrigo Garcia

Traduzione di Daniele Aluig

Adattamento di Giuseppe Roselli

Con Fabrizio Bordignon, Yuri D’Agostino, Marco Lorenzi, Barbara Mazzi,

Maddalena Monti

Regia di Giuseppe Roselli

Aiuto regia: Maria Giulia Colace

Scene: Maurizio Moretti, Federica De Marco

Luci: Giuseppe Tancorre

Costumi: Francesca Sassi

Foto: Manuela Giusto

Milano, Teatro Out Off, via Mac Mahon 16

Dal 7 al 12 giugno 2011

www.teatrooutoff.it