Foto: logo della Confederation Cup 2013 © FIFASi è da poco conclusa la Confederation Cup di calcio in Brasile, con la vittoria della Nazionale di casa in finale contro la Spagna e il terzo posto dell’Italia. Ma l’edizione di quest’anno è passata agli onori delle cronache più per le manifestazioni di protesta popolare contro corruzione e sprechi nello sport, che per l’evento in sé. Tutto era cominciato dalle timide proteste per il rincaro dei biglietti dei trasporti pubblici, ma la dura repressione delle autorità non ha fatto altro che acuire il malcontento, fino all’esplosione di manifestazioni organizzate a carattere nazionale; centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza, irritate per lo spreco di denaro pubblico per gli eventi sportivi da qui al 2016 (Confederation Cup, Mondiali di calcio, Olimpiadi), a fronte di forti carenze nell’erogazione di servizi pubblici essenziali, dalla scuola agli ospedali. Inevitabili alcuni sporadici sconfinamenti violenti di alcuni gruppetti d’infiltrati, e consequenziali gli scontri con la polizia, con il risultato di parecchie decine di ferite e, purtroppo, due morti accertati. In tutto questo il presidente della Fifa Joseph Blatter se ne è uscito con dichiarazioni ufficiali del tipo: “Stanno approfittando del calcio e della presenza della stampa internazionale per protestare” (fonte: “Gazzetta dello Sport”). A lui pare interessare solo che “il buon calcio e gli stadi eccellenti sono qui per offrire divertimento ed emozioni”. visit this cheap cialis It was while he worked for a landowner that he contracted pneumonia and died. However, many groups consider it to be sold online. viagra ordering on line Other treatments also include hormone replacement therapy, injections(into the penis), penis pumps and surgery where injury get viagra from india has occurred. Additionally worry about your performance anxiety can stop Our storefront purchase cheap cialis the brain from releasing those hormones and neurotransmitters that signal the penile organ for an erection. E pazienza se “gli investimenti effettuati per gli stadi potevano servire a costruire 8 mila nuove scuole, 39 mila autobus per le scuole o 28 mila centri sportivi” – racconta l’ex calciatore Romario (fonte: “virgilio.it”). Il costo complessivo, tra stadi e infrastrutture, si aggirerebbe attorno ai 14 miliardi di dollari (fonte: “dailywired.it”), o addirittura oltre i 26 miliardi di dollari (fonte: “gazzetta.it”). Un costo peraltro destinato a lievitare, visti alcuni intoppi di carattere burocratico-normativo. Un esempio emblematico? Il nuovo stadio “Maracanà”, completamente ristrutturato per un costo di mezzo miliardo di dollari, sembra debba essere riformato perché non rispondente tout court ai criteri dettati dal Comitato Olimpico. Ora, in tutto questo dal governo brasiliano sono piovute miriadi di rassicurazioni su prossimi interventi a migliorare sanità e scuola, ma a noi pare comprensibile il generale scetticismo dei brasiliani, soprattutto dopo la filosofica dichiarazione del ministro dello sport brasiliano Aldo Reselo, secondo il quale (fonte: “il Sole 24 Ore”) “I mondiali sono come un secchio di latte. Ci si può fare del formaggio, oppure ci si può inciampare e rovesciare tutto per terra”.