Foto: Martino Corti in "C'è da morire dal vivere", in scena allo Spazio Tertulliano di Milano dal 30 settembre all'11 ottobre 2015
Foto: Martino Corti in "C'è da morire dal vivere", in scena allo  Spazio Tertulliano di Milano dal 30 settembre all'11 ottobre 2015
Foto: Martino Corti © Spazio Tertulliano Milano

Nuovo monologo pop di Martino Corti a Milano al teatro Spazio Tertulliano

Con C’è da morire dal vivere, al teatro Spazio Tertulliano di Milano fino all’11 ottobre, Martino Corti propone un percorso alla ricerca della serenità. Non della felicità, perché questa conosce solo alti e bassi e infatti si parla di piccoli momenti di felicità. Affiancato da Luca Nobis che suona la chitarra e da un manichino, che viene ogni tanto interpellato senza ovviamente risposta, Martino Corti dimostra di essere padrone del palcoscenico: alterna parole a musica e immagini. Su un grande schermo alle sue spalle scorrono immagini, poi i titoli che definiscono i diversi capitoli e, poco prima della fine, quello che viene chiamato intervallo pubblicitario. Il prodotto da pubblicizzare c’è ed è il CD Monologhi pop, ma lo stile con cui viene pubblicizzato non potrebbe certo essere scelto a modello. E’ invece un momento decisamente da ridere. E quello della risata è un modulo che percorre tutto lo spettacolo.

I racconti di Martino sono assolutamente esilaranti e toccano alcuni momenti di vita comune, in cui il pubblico si riconosce per averlo vissuto o per il motivo esattamente opposto. Succede quando, utilizzando lo schermo – anche questo è una presenza multiforme – parla di filmini positivi e negativi che uno si fa. I suoi sono soprattutto negativi, con previsione di strage di famiglia, al punto che diventa inevitabile riderne. Ed è anche il caso del racconto della crociera.

Da questo momento dimostra la sua capacità di coinvolgere il pubblico: all’inizio riesce a farlo ballare con mosse assolutamente buffe, ma poi è un coinvolgimento che tocca diversi aspetti. E in questo dimostra di essere bravo: capace di cogliere gli umori del pubblico, ma anche di giocare con quanto di imprevedibile riescono a fare gli spettatori. Li coinvolge anche chiedendo di tenere accesi i cellulari e condividere le immagini su tutti i social possibili, diversamente da quanto avviene in genere a teatro. Qualcuno tra il pubblico lo fa, ma la maggior parte dimostra di essere più interessata a godersi lo spettacolo dal vivo che continuare a digitare e fotografare con lo smartphone. Così alla fine, quando sullo schermo scorre quanto condiviso sul Web, appare evidente che il pubblico si è divertito di più a guardare e partecipare dal vivo piuttosto che attraverso un device.

Le parole si alternano alla parte cantata – e sono questi i momenti più riflessivi -, alle immagini, alle battute suscitate dal coinvolgimento degli spettatori. Alla fine è un gioco di levità che permette al pubblico di trovare davvero quella serenità, la cui ricerca aveva dato il via a tutto lo spettacolo.

Giudizio: ***

Produzione Cimice Records

C’è da morire dal vivere
Testo e regia di Martino Corti e Camilla Salerno
Con Martino Corti, Luca Nobis, Vito Gatto
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Scenografia: Martino Corti
Luci: Martino Corti, Rosario Parrotta
Suono: Rosario Parrotta
Musiche: Martino Corti, Luca Nobis, Dj Kustrell
Arrangiamenti e produzione musicale: Kustrell

Milano, Spazio Tertulliano, via Tertulliano 68
Dal 30 settembre all’11 ottobre 2015
www.spaziotertulliano.it