Foto: Renato Dibì, in scena al Teatro Out Off di Milano lunedì 19 marzo 2018
Foto: Renato Dibì, in scena al Teatro Out Off di Milano lunedì 19 marzo 2018
Foto: Renato Dibì

Renato Dibì al Teatro Out Off di Milano, accompagnato dalla fisarmonica di Gian Pietro Marazza, rende omaggio alla poesia in musica di Jacques Brel e Fabrizio De André

Jacques Brel (1929 – 1978) è una voce della rive gauche parigina meno conosciuta dal pubblico italiano, contrariamente ad altri interpreti come Edith Piaf, Georges Brassens, Yves Montand, Charles Aznavour e l’”anarchico” monegasco Léo Ferré. Tuttavia, come ricorda lo stesso Renato Dibì in apertura del suo spettacolo, andato in scena lunedì 19 marzo al Teatro Out Off di Milano, il suo tributo dato alla canzone d’autore italiana è fondamentale. Dal milanese Giorgio Gaber al genovese Fabrizio De André, passando per Luigi Tenco, Herbert Pagani e Bruno Lauzi, il gusto raffinato e sensibile della sua esperienza artistica ha lasciato tracce inequivocabili e suggestive.

Sul palco dell’Out Off vengono proposti nella prima parte dello spettacolo i suoi brani più celebri, a partire da Don Quichotte, l’Homme de la Mancha, brano che esplora con una metafora ironica il fantasioso cavaliere errante uscito dalla penna di Cervantes e che l’edizione italiana interpretata da Dibì prevede la voce di Bruno Lauzi mentre s’immedesima in un Sancho Panza d’eccellenza, per proseguire con La mia infanzia (Mon enfance), numerose canzoni d’amore  come  le celeberrime, anche per l’Italia, Non andare via (Ne me quitte pas) e La canzone dei vecchi amanti (La chanson des vieux amants),e culminare con l’affresco Nel porto di Amsterdam (Dans le port d’Amsterdam).

Nella seconda parte ecco il Faber, appellativo dato a De André dall’amico Paolo Villaggio per l’uso che il cantautore a scuola faceva delle matite della Faber Castell in richiamo fonosimbolico con il suo nome, del quale Dibì propone i suoi brani più celebri, vero percorso nella poetica di questo grande cantautore della “scuola” genovese. Sempre accompagnato, come nella prima parte, dalla fisarmonica del M.° Gian Pietro Marazzo, le note di brani come Bocca di rosa, La Ballata del Miché, Il pescatore, Canzone dell’amore perduto, La guerra di Piero e la divertentissima Il gorilla hanno risvegliato i ricordi e creato emozioni tra i meno e i più giovani presenti in sala.

Vero protagonista della serata è stato comunque lui, Renato Dibì, considerato il principale interprete della grande tradizione degli chansonnier, un’esperienza artistica e culturale che, non va mai dimenticato, con una falce territoriale che avvicina Parigi al Nord Italia, in particolare Genova e Milano, ripercorre in musica sensazioni e suggestioni poetiche in fil rouge con l’Ottocento francese e italiano, dai parnassiani agli Scapigliati coniati da Cletto Arrighi, da Charles Baudelaire a Iginio Ugo Tarchetti, dal “maledetto” Tristan Corbière ad Arrigo Boito, autore questo che con il suo Dualismo sottolinea una condizione che diventerà propria degli chansonnier, e cioè l’ossimoro stridente tra l’ideale che si vorrebbe vivere e la cruda realtà.

Dibì è a sua volta uno chansonnier che, oltre a interpretare gli altri autori, scrive poesie in musica, come  il pezzo proposto durante lo spettacolo i mendicanti, inciso nel suo CD Il mio Léo Ferré, nonché insieme a Milva nel CD Canzoni nascoste. Un testo dedicato ai clochard milanesi, individui «Trasandati stravaganti» come i bohémien, che se«Gli regali una moneta e ti credono un poeta /e se dista troppo il mare una conchiglia può bastare», sognatori che ammazzano la morte con le note di un pianoforte e che vivono il sogno costruendo «i loro nascondigli tra i colori dei Navigli / e Madama la miseria non è più una cosa seria ». Un brano che raccoglie la sensibilità poetica del suo autore, e che contribuisce a fare dello spettacolo Brel più De André, più che un semplice  hommage a due grandi interpreti della canzone d’autore, un punto vivo in progressione della cultura musicale francese e italiana.

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TEATRO OUT OFF

Brel più De André. Quando la canzone diventa poesiadi e con Renato Dibì
Fisarmonica
: Gian Pietro Marazza
Arrangiamenti e orchestrazione di Roberto Negri

Milano, Teatro Out Off, via Mac Mahon 16
Lunedì 19 marzo 2018
www.teatrooutoff.it