Foto: copertina libro "Marta nella corrente" di Elena Rausa
Foto: copertina libro "Marta nella corrente" di Elena Rausa
Foto: copertina libro © Neri Pozza

Il meccanismo probabilmente più semplice, e immediato, messo in atto da chi ha subito i più gravi lutti è la rimozione, benché cancellare una ferita non completamente cauterizzata rischia tuttavia di costringere alla rinuncia anche di una parte di sé.
Marta nella corrente di Elena Rausa, inizialmente ambientato nell’82, l’anno del mondiali di calcio, racconta principalmente di due protagoniste. La prima è Marta, una bimba che frequenta le elementari, che a causa della scomparsa della madre Bruna si chiude in un muro di mutismo, mentre la seconda è Emma, una psicologa incaricata di occuparsi del caso. Attraverso un raffinato gioco narrativo, oltre a raccontarci il rapporto delle due protagoniste, tra il presente della bambina e il passato della donna, l’indagine costringe quest’ultima, sopravvissuta alla prigionia all’interno del campo di sterminio di Auschwitz, di fatto a un’analisi sovrapposta delle due realtà.

Attraverso anche la presenza di altri personaggi, da Aldo, padre di Bruna e nonno della piccola, a Filippo, compagno di Emma, fino ai tre compagni di resistenza di quest’ultima, Giuliana, Giacomo e Orso, anche loro catturati e internati dei campi, l’abbattimento del muro di silenzio della giovanissima procede di pari passo con l’affiorare dei dolorosi ricordi della donna.

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In primis è abbastanza stupefacente pensare che questo lavoro, presentato il 16 gennaio scorso presso lo Spazio Scopricoop (di via Arona, 15/7, a Milano, dal professor Simone Campanozzi dell’Istituto Lombardo di Storia Contemporanea, con letture a cura di Daniela Jannace, ndr) sia di fatto l’opera prima dell’autrice, nella vita professoressa di liceo.

A parte la prosa fluida con cui è stato scritto, e l’originalità della narrazione, è estremamente interessante la gestione dei personaggi, al pari di pezzi degli scacchi, non a caso questi ultimi ben presenti nel racconto. Altrettanto azzeccate sono anche tutte le sottotrame, e gli episodi, che si inseriscono all’interno del racconto principale, che in modo o nell’altro, anche quando non lo arricchiscono di ulteriori elementi, comunque gli si sintetizzano sempre in maniera organica.
Una particolare prospettiva sul dramma della Shoah, e una suggestiva occasione di riflessione su questa doverosa ricorrenza.

Elena Rausa – Marta nella corrente – Neri Pozza – € 16,50